Sul fronte web marketing sta prendendo piede un movimento particolare, quello dell’influencer marketing. Ovvero, la promozione pubblicitaria di prodotti, servizi o aziende svolta da personaggi popolari sui social network. Dal proliferare di questa novità, si è dimostrata necessaria una sorta di regolamentazione per legittimare questa forma di comunicazione pubblicitaria. A luglio 2016 l’Autorità Garante della Comunicazione del Mercato ha annunciato di aver analizzato il fenomeno. Dopo circa 5 mesi, le indicazioni dell’Agcm sono state recepite dagli influencer?
Web marketing: gli influencer sotto la lente dell’Agcm
Quello dell’influencer marketing è un ramo particolare del più grande albero del web marketing, ovvero della comunicazione pubblicitaria diffusa online. A fine luglio scorso, l’Agcm pubblicò un interessante comunicato sul fenomeno, in vista delle dimensioni crescenti prodotte dalla sua efficacia e dal potere di persuasione che gli influencer hanno sui propri followers. “I consumatori percepiscono tali comunicazioni come consiglio derivante dall’esperienza personale e non come comunicazione pubblicitaria”. Effettivamente, sottolinea l’Agcm, spesso il brand viene posto in bell’evidenza, mentre altre volte la messa in mostra dei marchi risulta meno evidente.
“Per sollecitare la massima trasparenza e chiarezza sull’eventuale contenuto pubblicitario dei post pubblicati, così come previsto dal Codice del Consumo, l’Autorità Antitrust, con la collaborazione del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ha inviato lettere di moral suasion ad alcuni dei principali influencer e alle società titolari dei marchi visualizzati senza l’indicazione evidente della possibile natura promozionale della comunicazione”. Pertanto, l’Autorità ha precisato come la pubblicità debba “essere chiaramente riconoscibile come tale” e gli influencer non debbano far credere all’utente di agire in modo disinteressato quando in realtà stanno pubblicizzando un brand.
Web marketing: messaggio Agcm recepito dagli influencer?
L’Agcm ha chiesto agli influencer di “rendere chiaramente riconoscibile la finalità promozionale”. Il tutto fattibile tramite esplicite avvertenze, come ad esempio l’uso di #ad. Altrimenti, si tratterebbe solo di marketing occulto.
A distanza di 5 mesi il messaggio è stato recepito dagli influencer? L’Agcm ha risposto in maniera affermativa, diffondendo un altro comunicato a inizio dicembre. “Gli influencer destinatari delle comunicazioni hanno recepito le indicazioni dell’Autorità non solo per i post oggetto di moral suasion, ma anche per i posti relativi ad altri marchi”. L’Autorità ha informato che anche i marchi stessi hanno agito in questa direzione. Promuovendo l’inserimento delle avvertenze di cui sopra durante i post o i video promozionali.
Ovviamente il controllo sul fenomeno non finisce qui. E l’Autorità ha fatto sapere che il monitoraggio continuerà, al fine di evitare eventuali nuovi fenomeni di web marketing occulto.
(Daniele Sforza)